Seduta in aeroporto mentre aspetto il volo che da Cairns ci porterà a Darwin, nei Northern Territory, penso a quando dovrò prendere l’aereo per lasciare l’Australia. Un nodo mi stringe la gola. Non vorrei mai lasciare questa terra, questa natura prorompente, questa sensazione di libertà e di infinito. Cerco di non pensarci. Il viaggio è appena iniziato: ora dopo le bellezze del Queensland con le sue foreste pluviali e la Grande Barriera Corallina ci aspettano i Territori del Nord e il Top End, la parte più settentrionale di tutta la regione.
Arriviamo a Darwin nel primo pomeriggio e la nostra idea è quella di partire la mattina dopo per un tour di qualche giorno nel Kakadu National Park a 3 ore di macchina dalla città. La vita a Darwin è tutta sull’Esplanade, il viale che fiancheggia la spiaggia pieno di ristoranti per tutti i gusti e negozi. Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e il ciclone del 1974 è rimasto ben poco da vedere. Anche le spiagge non sono tutte balneabili. Durante la stagione umida c’è il pericolo delle meduse, soprattutto della velenosissima Jellyfish Box. Se pensate che il rischio ti incontrare i temutissimi coccodrilli saltwater è sempre presente nelle coste settentrionali australiane, difficilmente vi verrà voglia di fare un bagno. Mi guardo intorno e capisco quanto tutto ciò si rispecchia nello stile di vita degli abitanti dell’area, è facile imbattervi in qualcuno dal look alla Indiana Jones, in pick-up 4×4 ricoperti di fango e locali che si chiamano Ralligator Bar. Entriamo in una delle tante agenzie e prenotiamo un tour di 2 giorni nel Kakadu National Park, il parco più grande d’Australia, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco. La sera, a cena nel patio di Char, un ristorante molto carino sull’Esplanade di Darwin, mi preparo all’avventura. Sulla brochure alla voce “livello fitness”c’è scritto AVANZATO e sono un po’ perplessa ma non vedo l’ora di partire.
Wulna Country
Appuntamento in Mitchell Street e partenza alle 6:50 con un camion 4×4 in compagnia di una guida spericolata e di una decina di compagni d’avventura. Arriviamo a Wulna Country dove riceviamo il benvenuto da parte della comunità aborigena, una specie di battesimo che, dicono, ci immunizzerà dai coccodrilli. Non avevo capito in cosa consistesse questa cerimonia di benvenuto fino a quando non vedo un aborigeno che raccoglie l’acqua dalla billabong con un barattolo di latta, la beve e poi la “vaporizza” delicatamente sulla testa di tutti noi. La visita a Wulna Country è molto interessante perché ci fa entrare in contatto con la cultura aborigena e poi, per la gente Limilngan-Wulna mostrare agli altri le proprie tradizioni e la propria terra è motivo di orgoglio. Ascoltiamo i loro racconti, ci mostrano come si intrecciano i cesti, come si scaglia una lancia per cacciare, suonano il loro strumento, il Didgeridoo.


Mary River Wetlands
La prossima destinazione è Mary River, un fiume del Kakadu National Park che nel suo ecosistema paludoso ospita la più alta concentrazione di coccodrilli saltwater di tutto l’emisfero australe. La crociera lungo il fiume non può che essere entusiasmante. L’imbarcazione avanza silenziosamente nella billabong tra una distesa di ninfee dai fiori giganti per non far scappare i coccodrilli. L’acqua paludosa riflette il cielo e gli stormi di uccelli migratori.






Ubirr
Lasciamo Mary River Wetlands e prima di proseguire il nostro viaggio verso Ubirr, un sito archeologico del Kakadu, ci fermiamo per una pausa pranzo al Ralligator Bar, una specie di stazione di servizio dove la nostra guida tira fuori una “mistery box” con qualsiasi tipo di cibo in scatola, qualche stoviglia e anche il sapone per lavarle. La strada per arrivare a Ubirr è molto bella e quando arriviamo il paesaggio è fantastico. Seguiamo la guida alla scoperta delle pitture rupestri millenarie, ocra e sangue che raccontano la storia dei primi abitanti dell’Australia. Camminando lungo un sentiero che passa tra palme, eucalipti e cespugli la nostra guida ci spiega come gli antichi abitanti hanno usato ciò che la natura offre sfruttando le proprietà curative delle piante. Poi da un ramo prende una specie di nido fatto di foglie e resina da cui escono delle formiche verdi. Ci invita ad assaggiare la parte verde che sa di limone e che veniva data ai bambini per far passare il mal di pancia. Questa idea di mangiare le formiche non mi piace per niente ma alla fine voglio provare e il sapore di limone è anche gradevole. Saliamo su una roccia da cui c’è una vista a 360° sulla foresta e sull’East Alligator River che lascia senza fiato. Il sole sta per tramontare, il momento migliore per arrampicarsi qui su. Un’esperienza imperdibile.


Jim Jim Falls
Lasciamo Ubirr per raggiungere l’area camping dove passeremo la notte, domani ci aspettano le Jim Jim Falls, l’attrazione più spettacolare del nostro tour nel Kakadu National Park. Abbiamo a disposizione una tenda-cucina dove prepariamo pasta per tutti. Siamo italiani e i nostri compagni di viaggio si aspettano qualcosa da noi e allora mi occupo della cottura mentre gli altri preparano il condimento con tutto lo scatolame che ci resta e alla fine il risultato non è male. Non ci sono luci, abbiamo solo una piccola torcia per le emergenze, il cielo è così pieno di stelle che sembra caderti addosso. Mi do un pizzico sul braccio per capire se sto sognando. Dormiamo qualche ora e all’alba siamo pronti per partire.
Arrivare alle Jim Jim Falls è di per sé un’avventura. Percorriamo la Jim Jim Road, 30 km di strada sterrata percorribile solo con 4×4 che attraversa la foresta di alberi a piccolo fusto. Nella foresta ci sono molte aree incendiate e la nostra spericolatissima guida ci spiega che alla fine della stagione secca gli aborigeni provocano degli incendi per distruggere un’erba chiamata Mudja che soffoca le altre piante ed impedisce ad alcune specie animali di alimentarsi. Le cascate sono accessibili solo a piedi, lasciamo il nostro camion 4×4 nell’area parking e saliamo su una piccola imbarcazione dei rangers del parco per guadare il fiume ed arrivare all’inizio di un percorso tortuoso tra rocce scivolose e passerelle (capisco ora la richiesta di un livello fitness AVANZATO e scarpe adatte). Dopo circa un chilometro, ecco la meraviglia. Una piccola spiaggia bianca e una piscina naturale incastonata tra le rocce. Le Jim Jim Falls durante la dry season (da maggio a ottobre) si riducono ad un sottile rivolo d’acqua, ma la bellezza di questo posto è il percorso che si fa per arrivarci e la splendida piscina naturale dove ci rinfreschiamo con un bel bagno. Almeno qui non ci sono i coccodrilli, anche se non è esclusa la presenza di altri animali meno pericolosi. Durante la wet season (da ottobre a maggio) questo posto è inaccessibile poiché i quattro fiumi del parco formano un unico grande lago e tutte le strade per arrivarci sono chiuse.


Si torna a Darwin, attraversiamo il Kakadu National Park e ho troppa bellezza negli occhi. Vivere questi giorni completamente a contatto con una natura così prorompente lascia qualcosa di indelebile.
INFO
Informazioni sul kakadu National Park
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